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Mostra

AFGHANISTAN…per dove…

Orchestra Olimpia | 9 Luglio 2021

AFGHANISTAN …per dove…

Mostra fotografica a cura di Carla Dazzi.

 

📍Dal 8 al 24 Luglio 2021, la Biblioteca San Giovanni di Pesaro ospiterà la mostra fotografica Afghanistan…per dove… a cura di Carla Dazzi, membro del CISDA – Coordinamento Italiano a Sostegno delle Donne Afghane e di Insieme si può… Onlus.
L’evento si sviluppa nell’ambito del progetto MUSICISTE DAL MONDO promosso da Orchestra Olimpia con il quale l’ensemble femminile pesarese intende sostenere il diritto allo studio della musica delle bambine afghane attraverso iniziative di carattere musicale, solidale e informativo.
🟢 L’inaugurazione si è tenuta l’8 Luglio giornata anniversario della Fondazione Wanda Di Ferdinando, ente con il quale Orchestra Olimpia collabora per la realizzazione delle attività MUSICISTE DAL MONDO 2021.
🔴 L’ingresso alla mostra è libero e soggetto al regolamento di accesso alla Biblioteca nei suoi giorni di apertura.
Per ulteriori dettagli potete consultare il link qui sotto:
http://www.comune.pesaro.pu.it/…/bibliote…/informazioni/
⚫️ Nelle giornate del 9 e 10 Luglio, scrivendo a Orchestra Olimpia, sarà possibile prenotare una visita guidata per piccoli gruppi insieme a Carla Dazzi (max. 2/3 persone; per info: info.orchestraolimpia@gmail.com)
🌺 L’evento è realizzato da Orchestra Olimpia in collaborazione con Fondazione Wanda Di Ferdinando, Biblioteca San Giovanni, Macula-Cultura Fotografica.
✍🏻 Alcune parole di Carla sulla mostra:
Le immagini che compongono la mostra appartengono a una terra martoriata da decenni, attraversata da una violenza di matrice e forme diverse che serpeggia ovunque, fin dentro le case, che non risparmia niente e nessuno, che si abbatte su corpi e menti specie di donne e bambini. Sappiamo che sono centinaia ogni giorno le bambine e le donne che vengono vendute, stuprate, uccise o deturpate col taglio del naso, costrette al suicidio come unica via di scampo da un inferno domestico, costrette alla prostituzione o a mendicare se vedove.
Ciononostante non si pensi di trovarsi dinanzi a scene cruente, a corpi mutilati, a sguardi inebetiti dal dolore e dalla paura. Troppo banale sarebbe stata questa prospettiva e troppo rischiosa per lo spettatore. Troppo banale perché le scene di guerra e di violenza sono uguali ovunque e qui si parla invece di Afghanistan; troppo rischiosa perché di fronte alla violenza esibita lo spettatore può girarsi dall’altra parte oppure restarne paralizzato oppure mostrare l’indifferenza che la sovraesposizione di scene cruente può produrre e allora lo scopo dell’autore, se è quello di attirare l’attenzione e far riflettere, non solo, di indurre a interagire con il mondo che ci presenta, risulterebbe vanificato.
Sono da anni presente in quella terra, ho scelto invece di catturare e di fissare sguardi, espressioni, gesti, movimenti, colori che parlano della quotidianità, della “normalità”, ma anche di futuro, di speranza, di sogni. L’ho fatto rubandoli, spesso da una macchina in corsa. Per questo la mia fotografia non è solo immagine, rappresentazione di un qualcuno o un qualcosa che non si coglie così da sè, ma viene colto da un altro, è anche traccia, impronta che si lascia per sempre nell’obiettivo. Perciò questa fotografia non è solo un prodotto del reale, ma una realtà che più reale della realtà stessa che l’ha prodotta perchè mentre questa cambia, la fotografia arresta, fissa per sempre, e di quella realtà ci dà una conoscenza separata, scissa, e quindi ripetibile ogni qual volta noi la guardiamo. Ed è proprio dallo scarto tra la realtà fissata dall’obiettivo e quella che continuamente cambia che noi possiamo prendere coscienza di quell’altro scarto, lo scarto tra il contingente e il permanente che è anche il resistente.

Written by Orchestra Olimpia